Protezione della biodiversità: il cacciatore al centro

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Protezione della biodiversità: il cacciatore al centro

Guarda l’intervista di Armi e Tiro all’europarlamentare Pietro Fiocchi.

L’europarlamentare Pietro Fiocchi continua la sua battaglia al parlamento europeo in difesa della caccia. In stretta collaborazione con il collega bulgaro Andrey Slabakov, l’esponente di Fratelli d’Italia ha organizzato un interessante convegno, al quale sono stati invitati i rappresentanti dei cacciatori di molte nazioni dell’Unione europea. L’Italia è stata rappresentata ai massimi livelli politici: in video conferenza, si sono collegati con la sala Spaak, che ha ospitato un centinaio di tra relatori e rappresentanti dell’associazionismo venatorio europeo, Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, e Claudio Barbaro, sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza energetica, rappresentato al convegno dal suo capo segreteria Ettore de Conciliis de Iorio.

Entrambi i rappresentanti del governo italiano hanno confermato la massima disponibilità ad affrontare e a cercare soluzioni per problemi che affliggono non soltanto l’Italia, ma che sono comuni a molti altri Paesi, come emerso nel corso del convegno. Sia Lollobrigida sia Barbero hanno richiamato tutte le parti in causa, i cacciatori, ma soprattutto l’arcipelago animalista e ambientalista, ad assumere un atteggiamento costruttivo e scevro da pregiudizi ideologici ed entrambi hanno più volte sottolineato la necessità di procedere con un approccio scientifico. Lollobrigida ha poi ribadito che i cacciatori “hanno pieno titolo a partecipare attivamente ai programmi di tutela e difesa della biodiversità”.

“Il cacciatore”, ha detto Pietro Fiocchi nel suo intervento che ha aperto il convegno, “è la vera sentinella della natura, essenziale nella difesa della biodiversità. Io e Andrey (Slabakov, suo collega all’europarlamento, ndr), siamo impegnati a far passare forte il messaggio alla commissione europea sul ruolo fondamentale del cacciatore”.

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“Natura e cacciatore sono due elementi che vanno mano nella mano”, ha aggiunto proprio il bulgaro Slabakov. “Forse i nostri avversari a casa hanno un cane o un gatto, ma probabilmente non hanno mai visto un animale selvatico. Il fine di questo convegno è quello di istruire”.

Problemi e danni causati dai grandi carnivori, ma anche altri due argomenti hanno tenuto banco nel corso del convegno: il bando del piombo e un focus sul tema dei trofei.

Il 16 febbraio prossimo entrerà in vigore il regolamento comunitario sul bando del piombo nelle zone umide. Pietro Fiocchi non ha nascosto la sua grande preoccupazione. Impossibile tornare indietro, quello su cui si sta cercando di intervenire, coinvolgendo le forze dell’ordine, a partire dai carabinieri forestali, è trovare un accordo sui criteri di applicazione, basati sul buon senso e non sulla volontà punitiva.

L’intervento dell’ambasciatrice della Namibia in Belgio, Mekondjo Kaapanda-Girnus, ha spostato l’attenzione sul progetto Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) di vietare l’esportazione dei trofei. L’ambasciatrice ha parlato dell’importanza, anche economica, per il suo Paese della caccia, ma l’obiettivo di Cites potrebbe avere pesanti ripercussioni nella caccia in Europa. Anche su questo tema, Pietro Fiocchi si è impegnato a sensibilizzare i singoli Stati affinché non sottoscrivano il documento.

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Fonte: armietiro
Protezione della biodiversità: il cacciatore al centro