I social fanno male a Carrito
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I social fanno male a Carrito
Ci vorrebbe poco. Basterebbe che la gente che lo incontra, o cerca piuttosto di incontrarlo, la smettesse di filmarlo e postarlo sui social. Che sono sempre più invasivi e “anti-social”, per gli orsi. In breve, l’orso Carrito sta razzolando di nuovo nei pressi di Roccaraso. La neve, il freddo gli fanno capire che il cibo lì è più facile da trovare che nei boschi o sulle montagne e, oltretutto, molto più gustoso. Per cui ecco in rete l’ennesimo filmato nel quale Carrito rivolta un cassonetto con, nel sonoro, il commento mieloso e disneyano di chi effettua la ripresa. Quanto amore trasuda questo video… basterebbe che Carrito si rivoltasse e subito le stesse persone lo vorrebbero rinchiuso o abbattuto. La gente non smette di cercarlo, filmarlo, commentarlo, “likarlo” in questa stupida rincorsa che ormai è diventata una nuova religione, una mania. Il che significa che si avvicina sempre più, per Carrito, il rischio di incorrere in provvedimenti drastici. Inoltre, essendo esaurita la batteria del collare, la sua possibilità di essere monitorato e allontanato non è più praticabile. Il problema è che la corsa a filmarlo e, soprattutto, la mania di postare i sui avvistamenti sui social scatena una emulazione esponenziale.
La Natura, gli animali, gli incontri hanno la grandezza di averci concesso la fortuna di viverli. È qualcosa che dovrebbe rimanere nel nostro intimo. La soddisfazione di aver vissuto una nostra esclusiva avventura. Possibile che dobbiamo invece mettere tutto a giudizio di gente sconosciuta per convincerci di aver fatto o vissuto qualcosa di eccezionale? Nel frattempo Carrito continua a invadere spazi umani. E una cosa ci colpisce in questo ultimo filmato: il cassonetto preso di mira è del normalissimo tipo di città, facilmente ribaltabile, facilmente fruibile. Ma le amministrazioni del luogo, che dovrebbero anche essere sollecitate dallo Stato, dagli organi addetti, e dalla gente equilibrata (ammesso che ancora ce ne sia) che vuole Carrito libero (ma per davvero), cosa hanno fatto nel frattempo, visto che il fenomeno continua imperterrito e continuerà vista la facilità con cui si accede al cibo “di città”? Per fortuna Carrito è un orso ancora giovane, attualmente ancora un “bambinone”. Ma quando comincerà ad avere pulsioni sessuali nei confronti di qualche femmina, capirà in uno scontro con un suo simile che la forza ce l’ha. E altri video, in cui gioca e fraternizza con i cani di casa, potrebbero non avere più l’esito simpatico avuto adesso. Ormai sappiamo che la gente passa dall’amore sbaciucchiante all’avversione totale, non appena percepisce di essere in pericolo. Che il Trentino insegni qualcosa. Dopo le poche aggressioni verificatesi è cresciuta tantissimo l’avversione verso i plantigradi da parte di molti abitanti. Anche il lupo dovrebbe insegnare. Prima tanto amato e tanto voluto. Adesso tanto avversato e contrastato dopo che si è “scoperto” che mangia anche cani e gatti di casa. Per cui che Carrito ce la metta tutta. Ma più di tanto non può se non ci mettiamo anche noi stessi a fare i bravi per salvarlo.
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Fonte: armietiro
I social fanno male a Carrito