Nesika Sporter calibro .308 Winchester: la 700 nella sua forma più pura

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Nesika Sporter calibro .308 Winchester: la 700 nella sua forma più pura

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L’idea che ispirò la nascita dell’azienda statunitense Nesika, alla metà degli anni Ottanta del XX secolo, era semplice e nello stesso tempo rivoluzionaria: prendere una delle azioni più riuscite della storia, cioè quella della Remington 700, e fare di essa una super-fuoriserie, grazie a tecnologie, materiali e lavorazioni tipiche del settore aerospaziale, capaci di determinare tolleranze semplicemente al vertice. L’artefice fu un tiratore agonista di Bench rest, Glen Harrison, che all’epoca viveva a Nesika bay (da qui il nome).

Alla gamma di azioni realizzate dall’azienda per l’impiego venatorio, tattico e sportivo si sono aggiunte quindi le armi complete, carabine nelle quali ogni singolo elemento costitutivo è realizzato con la medesima maniacale cura e assemblato senza compromessi, al fine di determinare un prodotto finito di altissima classe, capace di garantire una precisione costante (inferiore al minuto d’angolo) con munizioni standard ma anche una straordinaria fluidità di funzionamento, oltre alla capacità di resistere alle condizioni ambientali più avverse.

Il modello Sporter, a dispetto del nome, è quello più elettivamente destinato all’attività venatoria e, grazie alla collaborazione con il distributore italiano, la Paganini di Torino, abbiamo avuto il privilegio di poterne testare un esemplare al tiro.

Come è fatta
Il cuore del sistema è rappresentato dall’azione Nesika Hunter, derivata concettualmente da una delle azioni più riuscite della storia, cioè quella della Remington 700, profondamente rielaborata al fine di conseguire la massima costanza dimensionale e complanarità dei piani. L’azione è realizzata in acciaio inox 15-5 e le tolleranze in fabbricazione risultano inferiori a 2 millesimi di pollice (.002”) per quanto riguarda le quote generali. La chiusura è determinata da due alette frontali contrapposte a 180 gradi, che vengono accolte entro corrispondenti recessi nella parte frontale dell’azione. Immediatamente alle spalle delle alette, sul cilindro otturatore, e in corrispondenza del manubrio per l’apertura e la chiusura, sono presenti speciali ingrossamenti (definiti dall’azienda borden bumps), che hanno lo scopo di diminuire ulteriormente la tolleranza dell’otturatore rispetto all’azione, entro il millesimo di pollice (.001”). L’otturatore è realizzato in acciaio 4340 al cromo molibdeno, con cilindro solcato da una serie di scanalature elicoidali che garantiscono da un lato un leggero risparmio ponderale, dall’altro consentono di drenare eventuale sporcizia, ghiaccio, sabbia e altri inquinanti, scongiurando il rischio di grippaggio nell’eventualità di un impiego in condizioni limite. L’estrattore è del tipo a ghigliottina, integrato nel profilo anteriore dell’aletta destra, l’espulsore è il classico puntone caricato a molla che protrude dalla faccia dell’otturatore all’incirca a “ore 8”. L’intero otturatore è poi ricoperto da un trattamento Cerakote che riprende l’aspetto satinato dell’azione inox. Il manubrio è integrale al corpo otturatore, con una lunghezza complessiva di circa 55 millimetri (fino al bordo estremo del pomo) che culmina con un pomo (questo invece avvitato) del diametro di 19,6 mm, sferico, con la porzione equatoriale zigrinata. Il manubrio ha parte superiore piatta e risulta leggermente inclinato all’indietro.

Rispetto all’archetipo Remington 700, qui il recoil lug è integrale all’azione e sulla parte superiore sono presenti due fresature, una per lato, che fungono sia da alleggerimento, sia da elemento estetico di notevole eleganza. L’azione Hunter è prodotta in differenti tipologie, nella carabina Sporter si riscontra l’uso della versione short a ripetizione per i calibri della classe del .308 Winchester e della versione long per i calibri della classe .30-06, fino al .300 Winchester magnum incluso. Al momento a listino del distributore italiano figurano l’esemplare in prova, in .308 Winchester, e la versione magnum in 7 mm Remington che, in tutta franchezza, consentono di coprire la stragrande maggioranza dei frangenti venatori italiani ed europei.

L’azione è aperta inferiormente per consentire l’alimentazione a ripetizione: il serbatoio è interno, bifilare, con corpo in scatolato di lamiera e fondello incernierato per lo svuotamento rapido, che si aziona tramite il classico bilanciere all’interno del ponticello. Quest’ultimo risulta in lega leggera, come anche nello stesso materiale è il noce posteriore dell’otturatore.

La canna è un altro degli elementi che concorrono ai requisiti di precisione insiti nel progetto dell’arma: è una Douglas inox con profilo sottile da caccia, lunga 610 mm (660 per i calibri magnum), culminante con un diametro di volata pari a 16,9 mm. La rigatura è ricavata mediante bottonatura e poi ispezionata con air gauge, che consente di verificare una tolleranza dei pieni e dei vuoti contenuta entro il decimillesimo di pollice (.0001”). Il tutto è completato con una corona di volata inclinata di 11 gradi, per l’ottimizzazione del rendimento in uscita della palla.

L’azione è accoppiata a una calciatura Bell and Carlson Medalist, realizzata con una mescola polimerica esclusiva volta ad ammortizzare parte del rinculo, nella quale è annegato un bedding in Ergal 6061-T6 per una precisa interfaccia con il lato inferiore dell’azione. Nella zona dell’incassatura compresa tra la sede del recoil lug e il foro per il passaggio della vite anteriore di tenuta, è presente inoltre un ulteriore riporto in resina epossidica, per azzerare del tutto qualsiasi tolleranza e garantire la totale complanarità delle due superfici, quella dell’azione e quella del bedding. Il calcio ha profilo tipicamente venatorio, con pala dritta dotata di appoggiaguancia sul lato sinistro, senza però Montecarlo. L’astina è a coda di castoro con una larghezza nel punto mediano pari a 46 millimetri. Bella anche la tonalità ruggine con marezzature della superficie polimerica del calcio, che realizza un ottimo contrasto con l’inox satinato del complesso canna-azione. Il fissaggio tra l’azione e il calcio è realizzato mediante due viti Allen inox che si innestano alle due estremità del complesso ponticello-fondello del serbatoio, la sede per la chiave Allen risulta di profondità pressoché doppia rispetto alla norma di questo tipo di viteria, consentendo così di esercitare la giusta trazione senza danno per gli spigoli dell’esagono, a ulteriore conferma della cura maniacale profusa in ogni singolo dettaglio di quest’arma.

La sicura manuale è la classica due posizioni Remington, con leva collocata sul lato destro della codetta dell’azione, immediatamente alle spalle del manubrio dell’otturatore. Inoltre, è presente un avviso di percussore armato, costituito da una piastrina squadrata che fa capolino al di sotto del noce.

Mire e scatto
In ossequio alla sua destinazione venatoria per la caccia ai mammiferi europei e nordamericani di media e grossa taglia, anche a lunga distanza, non sono ovviamente presenti le mire metalliche, la sommità dell’azione è forata e filettata per l’applicazione di basette a standard Remington 700, nell’esemplare in prova abbiamo applicato una eccellente Leupold Vx6 Hd 4-24×52, che rappresenta a nostro avviso una scelta ideale per la stragrande maggioranza delle tipologie di caccia che si possono realizzare in Europa e Nordamerica.

Lo scatto è un Timney a tre leve, regolabile, che l’azienda dichiara essere impostato di fabbrica per un peso di sgancio di 3 libbre, e che noi abbiamo rilevato essere pari a 700 grammi con il nostro dinamometro Lyman, con una corsa molto breve e netta nello sgancio. Il grilletto è frontalmente piatto, ben arcuato e, soprattutto, ha una larghezza di 10 millimetri, pari quasi a quella del ponticello, che in combinazione con una finissima rigatura verticale conferisce un eccellente comfort al dito indice.

La nostra prova
La prova a fuoco si è svolta in appoggio anteriore al Tiro a segno di Pavia, dapprima sulla distanza di 100 metri e, quindi, sulla distanza di 200 metri.

L’arma non è una superleggera in carbonio, ciò nonostante risulta molto maneggevole e sembra avere un peso inferiore rispetto a quello dichiarato e poi denunciato dalla bilancia. L’apertura di alimentazione, che è anche finestra di espulsione, ha una lunghezza di 62,3 millimetri il che, grazie anche alla smussatura laterale dell’azione, consente un certo agio nel rifornimento del serbatoio.

Che motivo c’è di spendere una cifra indubbiamente importante, per acquistare un clone di una “volgarissima” (si fa per dire!) Remington 700? Be’, nel momento in cui si aziona per la prima volta l’otturatore, il perché lo si capisce subito: che la carabina sia scarica, o che si proceda all’alimentazione ed espulsione delle cartucce, la fluidità dell’otturatore è tale da non determinare alcuna differenza. In pratica, la scorrevolezza e la fluidità del movimento di apertura, chiusura e rotazione del manubrio non subiscono alcuna variazione apprezzabile sia che l’otturatore si chiuda sul “nulla”, sia che si chiuda su una cartuccia. Non sono francamente molte le carabine che ci abbiano dato una sensazione come quella appena descritta, che si può ottenere solo nel momento in cui le superfici sono impeccabili sia per quanto riguarda le tolleranze, sia per quanto riguarda la lucidatura superficiale.

Abbiamo effettuato alcuni tentativi preliminari con palle di peso medio-leggero per il calibro (150-168 grani), riscontrando effettivamente una capacità di raggruppamento delle rosate al di sotto del minuto d’angolo, cioè al di sotto dei circa 28 mm a 100 metri. È stato, tuttavia, con le palle di peso più elevato per il calibro, cioè dai 170-175 grani in su, che abbiamo visto spiccare le qualità della combinazione canna-azione-calciatura, con raggruppamenti spettacolari sui quali svettano i tre colpi in soli 6 mm ottenuti a 100 metri con le Norma Vulkan di 180 grani. Il gradimento per le palle pesanti per il calibro è stato confermato con alcune cartucce ricaricate, allestite con palla Sierra Matchking di 175 grs spinte da 40,0 grs di Vihtavuori N150, tre colpi in 11 mm.

A 200 metri, abbiamo azzardato direttamente le cartucce che ci erano sembrate più promettenti allo scopo, cioè appunto le Norma Vulkan e le Fiocchi Epn con palla Hornady Sst, sempre di 180 grs, ottenendo due raggruppamenti gemelli di tre colpi in 22 millimetri, che in sostanza sono concentrati in meno di mezzo minuto d’angolo. Anche prolungando la prova di tiro oltre il numero di cartucce che si potrebbero sparare in una qualsiasi tipologia di caccia, non abbiamo riscontrato alcun mutamento delle prestazioni balistiche, né sotto il profilo della capacità di raggruppamento dei colpi, né per quanto riguarda eventuali migrazioni della rosata.

L’articolo completo su Armi e Tiro di luglio 2022

Scheda tecnica
Produttore: Nesika, nesikafirearms.com
Distributore: Paganini, paganini.it
Modello: Sporter
Tipo: carabina a ripetizione manuale
Calibro: .308 Winchester (anche 7-08 Remington, .280 Remington, .30-06, 7 mm Remington magnum, .300 Winchester magnum)
Funzionamento: otturatore girevole-scorrevole con due alette frontali
Alimentazione: serbatoio fisso bifilare con fondello incernierato
Numero colpi: 4 cartucce (3 per i calibri magnum)
Canna: Douglas air gauged con profilo light, lunga 610 mm, volata 16,9 mm con corona a 11 gradi, rigatura a 6 principi con passo 150 mm
Lunghezza totale: 1.110 mm
Scatto: Timney tre leve regolabile (peso rilevato 700 g)
Percussione: percussore lanciato
Mire: azione predisposta per il montaggio di ottiche di puntamento (in prova, Leupold Vx6 Hd 4-24×52)
Sicura: manuale a due posizioni dietro il manubrio otturatore, indicatore di percussore armato
Materiali: azione in acciaio inox 15-5, otturatore in acciaio al cromo-molibdeno 4340, canna in acciaio inox, calciatura in polimero con bedding in Ergal
Finiture: azione e canna satinate, otturatore rivestito Cerakote
Peso: 3.600 g
Qualifica: arma da caccia
Prezzo: 5.085 euro, Iva inclusa

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Fonte: armietiro
Nesika Sporter calibro .308 Winchester: la 700 nella sua forma più pura